Consorzio della Media Pianura Bergamasca
Il Consorzio di Bonifica della Media Pianura Bergamasca è un ente di diritto pubblico fondato nel 1955 con lo scopo di assicurare lo scolo delle acque, la difesa del suolo, la tutela delle risorse idriche e naturali, l’irrigazione e la valorizzazione di un comprensorio classificato di bonifica.
L’estensione di questo comprensorio e’ vicina agli 80.000 ettari e comprende – in modo parziale o completo – il territorio di 105 Comuni appartenenti alle provincie di Bergamo, Brescia, Cremona e Lecco.
Le attività del Consorzio interessano una popolazione complessiva di circa 625.000 abitanti e le attività di circa 236.000 soggetti consorziati. La fittissima rete dei canali irrigui e di scolo raggiunge i 550 km, mentre la superficie irrigua consortile è pari a 22.345 ettari (dato del 2014).
Nascita del consorzio di bonifica. Acquisizione di acque nuove dell’Oglio e dell’Adda
Il processo di costituzione del Consorzio è avviato nel 1947 e si conclude nel 1955, ma ha radici storiche molto più antiche. Esso discende infatti da idee e progetti a lungo dibattuti dai bergamaschi, che speravano di superare la secolare carenza idrica della loro agricoltura.
L’occasione storica per acquisire nuove acque si ha con la nascita dei Consorzi dell’Oglio (1929) e dell’Adda (1938), che portano alla regolazione dei grandi laghi prealpini di Iseo e di Como. Queste acque saranno destinate alle zone aride o scarsamente irrigate della Bergamasca. Varie istituzioni bergamasche tentano di assicurarsi una parte di queste acque, rese disponibili grazie all’aumento dell’invaso nei laghi. Nel 1937 l’accordo tra bresciani a bergamaschi, noto come “Pace dell’Oglio”, mette fine a contese secolari assegnando una portata di 500 l/s alla zona tra Cherio ed Oglio. Pochi anni dopo è realizzato un progetto per derivare nella bergamasca le acque nuove dell’Adda. L’agricoltura bergamasca attende da secoli questo progetto, ma la sua realizzazione richiede un grande attore istituzionale non ancora sulla scena. Dal 1941 al 1955 il grande fervore per affermare il grande progetto fa nascere il consorzio di bonifica.
Dal 1976 al 2012 è realizzato il progetto del canale Adda-Cherio, che rappresenta la maggiore opera d’ingegneria idraulica costruita dai bergamaschi nel Novecento. Alla costruzione del nuovo grande canale si affianca il riordino dei vecchi distretti irrigui, iniziato subito dopo la costituzione del consorzio. L’intervento più rilevante è l’unificazione ad Albino delle prese dal Serio delle tre maggiori rogge storiche (Serio, Morlana e Borgogna). La strategia irrigua si rivela provvidenziale e consente di contenere l’abbandono delle terre da parte dell’agricoltura in un territorio che si indirizza fortemente verso una vocazione urbana e industriale. Nascono così forme avanzate di agricoltura orto–floro–vivaistica.
La nuova strategia per la difesa idraulica del territorio
Nei secoli il territorio del Consorzio non riscontra problemi di bonifica o difesa idraulica, grazie a una rete di colatura efficiente, costituita da piccoli corsi d’acqua naturali (Morla, Zerra, ecc.) integrati da rogge storiche che svolgono un servizio promiscuo. Tuttavia, nel secondo dopoguerra anche la bergamasca (come già in precedenza il milanese) è investita da un intenso processo di urbanizzazione. Questo fenomeno renderà il suolo impermeabile e aumenterà le portate di deflusso durante le piogge, mettendo in crisi il sistema di drenaggio con inondazioni che interesseranno sempre di più i numerosi comuni bergamaschi, incluso il capoluogo.
Per fronteggiare questi problemi il Consorzio affianca alla strategia della bonifica irrigua quella della bonifica idraulica del territorio. Questa decisione renderà più complessa la crescita del Consorzio , ma allo stesso tempo più interessante e vitale.
L’attività di bonifica idraulica è realizzata mediante due tipi d’intervento. Il primo riguarda di nuovi canali scolmatori o di gronda, realizzati negli ultimi decenni per allontanare le acque meteoriche in eccesso. Ultimati i canali scolmatori, i nuovi progetti di bonifica idraulica del consorzio prevedono l’utilizzo della tecnologia delle vasche di laminazione a Ciserano e a Ponte San Pietro.
Il secondo tipo d’intervento riguarda la difesa idraulica del territorio mediante la manutenzione dei piccoli corsi d’acqua naturali, un’attività trascurata da quando è venuto meno il presidio assicurato dal Corpo del Genio civile.
Le nuove iniziative in campo ambientale e culturale
Verso la fine del Novecento il Consorzio bergamasco si pone alla ricerca di un nuovo ruolo ambientale. Inizialmente vi sono iniziative di riqualificazione ambientale dei piccoli corsi d’acqua e il recupero naturalistico di molti fontanili bergamaschi.
In tempi recenti è maturata una nuova sensibilità per i valori storico–culturali della tradizione idraulica bergamasca, che si integrano con i valori ecologici della rete idraulica. La ristrutturazione della roggia Curna ne è un esempio: pur essendo diventata un canale di gronda, la scelta delle forme e dei materiali avviene in continuità con la tradizione e nel rispetto del magnifico contesto del parco regionale dei Colli di Bergamo.
Questo modello è proposto per riqualificare tutte le rogge storiche e le aree adiacenti, mediante progetti realizzati d’intesa con i comuni. E’ previsto uno strumento (messo a punto dalla Facoltà di agraria dell’Università degli Studi di Milano) che consentirà di misurare periodicamente i risultati degli interventi di riqualificazione.
Un altro progetto del Consorzio è l’Archivio Storico delle Rogge Bergamasche. E’ prevista la costituzione di una fondazione che riunirà e valorizzerà i soggetti che conservano fondi. Tutti i prodotti saranno digitalizzati e inseriti in un unico sito internet, e l’Archivio storico delle Rogge sarà collegato alla Biblioteca Idraulica Italiana. I primi documenti sono già disponibili in rete.