Il periodo repubblicano dell’antica Roma vedeva lo stato appaltare ai privati la costruzione e la gestione dei pubblici acquedotti. Ai magistrati romani spettavano le funzioni di polizia idraulica, le concessioni di derivazione e la vigilanza sull’operato degli appaltatori. Dopo la fondazione dell’impero, in circa 80 anni il numero degli acquedotti passa da 4 a 9, mentre la portata complessiva aumenta più del doppio. Contemporaneamente...