Irrigazione

Per irrigazione si intende l’apporto artificiale di acqua al terreno per fini agricoli, realizzato secondo varie tecniche. Sinonimi di irrigazione sono adacquamento, annaffiamento e bagnamento. In Italia la pratica irrigua ha origini antiche e ha sviluppato una ricca terminologia specifica, di carattere tecnico, giuridico ed economico.

Evoluzione e diffusione del termine

Il termine irrigazione deriva direttamente dal latino classico irrigare = in + rigare (far scorrere in canali), da cui discendono il sostantivo irrigatio e l’aggettivo irriguus. Con significato simile si usa anche il verbo rigare e il sostantivo rigatio. Questi vocaboli latini sono presenti negli antichi trattati d’agricoltura, mentre nel Medioevo fanno parte della lingua delle persone colte, che li usano negli scritti in latino e talvolta nelle poesie in volgare. Dante, parlando di S. Domenico, scrive: “Di lui si fecior poi diversi rivi, onde l’orto catholico s’irriga, sì ch’e suoi arbucegli stan più vivi.” Nel corso Cinquecento i poeti continuano ad usare il verbo irrigare, pur non facendo testo intorno al termine. Più interessanti sono invece i trattati scritti direttamente in italiano, o almeno in parte: nonostante in essi prevalgano i termini adacquare e annaffiare, inizia ad affacciarsi anche il termine irrigare. Negli stessi anni il veneto Cristoforo Sorte pubblica uno studio sul Modo d’irrigare la campagna di Verona. Nei trattati storici e geografici si ritrova lo stesso uso promiscuo.
Il progressivo abbandono del latino come lingua scientifica ha favorito il trasferimento di termini colti come irrigare/irrigazione nella lingua italiana. Seppur predominanti ancora oggi, questi termini non sono esclusivi, essendo affiancati da quelli più popolari o presenti nei dialetti (si veda per esempio i milanesi dacquà/dacquada = adacquare/adacquamento).

Paolo Frisi. Instituzioni di meccanica, d'idrostatica, d'idrometria e dell' architettura statica e idraulica (pagina 53)

Il capitolo dedicato all’irrigazione nel trattato di Paolo Frisi sull’idraulica

Il processo storico di sviluppo della terminologia è ben riflesso nella prima edizione del Vocabolario della Crusca, che riporta i seguenti verbi con il medesimo significato sostanziale: irrigare (e inrigare), adacquare, annaffiare (e innaffiare), bagnare e i corrispondenti sostantivi. Dal Settecento la terminologia moderna appare ormai assestata, anche se non soppianta del tutto quella antica. Paolo Frisi intitola un capitolo del suo trattato d’idraulica Del riparto, delle regole e degli errori delle bocche d’irrigazione.

Il Glossario internazionale di idrologia comprende una voce generale (Irrigazione) e due settoriali, che definiscono rispettivamente le tecniche d’irrigazione per sommersione e a pioggia. Non sono invece considerate altre tre tecniche molto diffuse, ossia l’irrigazione per scorrimento, per infiltrazione ed a goccia. Per la voce generale, le lingue neolatine e l’inglese utilizzano termini derivati dal verbo latino irrigare (gli spagnoli usano regar/riego/regadio dal più antico rigare), che si affermano prima nell’italiano e nello spagnolo e di seguito nel francese e nell’inglese. In Francia, irriguer prevale soltanto nella seconda metà del Settecento, su termini più popolari come arroser e baigner. Si sottrae al latino il tedesco, che usa le voci bewässern/bewässerung (irrigazione), contrapposte ad entwässern/entwässerung (prosciugamento, drenaggio). Si noti anche la presenza di berieseln/berieselung (irrigazione per scorrimento).

Tecniche irrigue e loro diffusione in Italia

"LevelBasinFloodIrrigation". Con licenza Pubblico dominio tramite Wikimedia Commons

Un esempio della tecnica di irrigazione per sommersione

Esistono diverse tecniche per il procedimento dell’irrigazione. Vi è l’irrigazione per sommersione, dove l’acqua ricopre il campo in spessori non minimi e ristagna fino al completo assorbimento. Esiste poi l’irrigazione per scorrimento o ruscellamento, in cui l’acqua tracima da un fosso sovrastante e scorre in velo sottile sul campo fino al fosso sottostante. Un’altra tecnica è rappresentata dall’irrigazione per infiltrazione, dove l’acqua penetra nel terreno dall’alto (per mezzo di fossi scoperti) o dal basso (tramite condotti sotterranei), spandendosi anche lateralmente fino a giungere alle radici delle piante. Nell’irrigazione per aspersione o a pioggia, l’acqua giunge al campo dall’alto, sotto forma di pioggia artificiale, senza ristagnare sul terreno o scorrervi superficialmente. Infine vi è l’irrigazione a goccia, un tecnica dove l’acqua cola lentamente e in piccole quantità.

Nel corso del Settecento la tecnica irrigua si estende gradualmente in Italia, anche se con forti differenze regionali. Antonio Tadini scrive che sull’asse Novara-Cremona l’acqua irrigua è un bene prezioso, ma il resto dell’Italia la spreca. Elia Lombardini magnifica invece il grandioso sistema dei canali lombardi, che considera all’avanguardia in Europa. Subito dopo l’unità d’Italia, Domenico Turazza dipinge un quadro impressionante dell’irrigazione a sud del Po, dove fioriscono le colture seccagne: “Dalla diritta del Po fino agli estremi limiti meridionali dell’Italia, l’irrigazione, così fiorente nella Lombardia e nel Piemonte, non ha più che un’importanza secondaria, e non è quindi maraviglia se qui sono trascuratissimi i metodi in uso per quelle poche distribuzioni d’acqua che sono in attività.” E’ quindi evidente l’enorme lavoro realizzato dall’unità d’Italia fino alla fine del Novecento per estendere l’irrigazione a tutto il Paese.


  • Paolo Frisi. Instituzioni di meccanica, d'idrostatica, d'idrometria e dell' architettura statica e idraulica
  • Antonio Glisenti. Risposta al modo d'irrigare la campagna di Verona, d'introdurre piu navigationi, per lo corpo del felicissimo stato di Venetia
  • Giovanni Battista Venturi. Relazione sulle irrigazioni castelnovesi
  • Agostino Litta. Dissertazione sopra il quesito con quale proporzione di parti possa costruirsi una macchina, non molto composta, per elevare acqua da stagni a mediocre altezza per la irrigazione de terreni