Domenico Guglielmini

Domenico Guglielmini

Domenico Guglielmini

Domenico Guglielmini nasce a Bologna il 27 settembre 1655, da famiglia di lontana origine novarese. Dopo un iniziale periodo incerto, decide di dedicarsi alla matematica e alla medicina e diventa membro dell’Accademia della Traccia o dei Filosofi, fondata secondo un’impostazione filosofico-sperimentale. Si laurea in medicina nel 1678 e inizia a praticare la professione, che non abbandonerà mai pur continuando gli studi matematici.
L’anno successivo gli viene concessa la lettura onoraria di matematica. I suoi primi scritti matematici riguardano l’astronomia, ma successivamente si orienta verso lo studio dell’idraulica, dove ottiene rapidamente importanti riconoscimenti. Nel 1681 l’Assunteria di Confini ed Acque lo nomina “teorico matematico” e lo affianca al pubblico perito Camillo Saccenti nelle misurazioni di verifica relative a una proposta avanzata da Ferrara per il ripristino della navigazione tra Bologna e Ferrara.

Sovrintendente alle acque e professore di matematica a Bologna

Nel 1686 Guglielmini vince il concorso per la nomina a Sovrintendente alle acque del bolognese e nel 1690 è nominato professore di matematica presso l’Università di Bologna. Nello stesso anno pubblica il suo primo trattato Aquarum fluentium mensura, che lo fa conoscere in Europa.
Nel 1692 affronta una prova cruciale, essendo chiamato quale perito in difesa di Bologna nella controversia con Ferrara sulla questione del Reno . Il prestigio e l’impegno di Guglielmini giocano a favore della tesi bolognese: nel 1693 la relazione dei delegati pontifici è favorevole all’introduzione del Reno nel Po Grande e a Guglielmini è affidato l’incarico di progettare i lavori idraulici da eseguire nei territori di Ferrara e Ravenna. Nel 1694 il Senato di Bologna lo premia creando per lui la prima cattedra d’Idrometria in Europa, riconoscendo come scienza una disciplina sottovalutata e che in precedenza era stata considerata parte delle “matematiche miste”.
A seguito della fama acquisita, Guglielmini è chiamato a curare importanti lavori d’idraulica per varie città padane.

Della natura de' fiumi. Frontespizio

Frontespizio della prima edizione (1697) del trattato Della natura de’ fiumi

Il culmine come scienziato idraulico è raggiunto nel 1697, con la pubblicazione del suo trattato più importante Della natura dei fiumi, che è considerato il fondamento dell’idraulica fluviale moderna e raccoglie i frutti dei lavori e delle riflessioni di un decennio di applicazioni idrauliche.  Nonostante l’intenso periodo di studi Guglielmini sente il richiamo dell’astronomia, che lo affascina fin dagli anni giovanili. Nel 1695 collabora con Gian Domenico Cassini per restaurare la famosa Meridiana di S. Petronio. Il rapporto con Cassini consente a Guglielmini di essere ammesso nel 1696 tra i membri associati dell’Académie royale des sciences. L’anno successivo è associato alla Royal Society di Londra.

Professore d’astronomia, matematica e medicina a Padova

Nel 1698 Guglielmini lascia Bologna a causa di forti dissensi tra i professori bolognesi e accetta l’invito della Repubblica di Venezia, che gli offre l’incarico di professore a Padova, nella cattedra d’astronomia e di matematica. La città di Bologna non vuole perderlo completamente e gli mantiene il titolo di professore onorario. Conserva anche l’incarico di Sovrintendente alle acque fino al 1704, quando gli subentra l’allievo Eustachio Manfredi.
Venezia non lascia a lungo lo scienziato bolognese alle occupazioni universitarie. Secondo il costume dell’epoca, i docenti di matematica sono chiamati anche a collaborare con lo stato in opere d’ingegneria di rilevante interesse pubblico. Nel 1700 è Guglielmini è quindi inviato in Dalmazia a restaurare le fortificazioni di Castelnuovo nel golfo di Cattaro (oggi Montenegro).

Nel 1702 Guglielmini muta la cattedra di matematica con quella di medicina, pur continuando a fornire pareri idraulici. La sua fama come medico gli permette di ottenere carica di primo medico presso il Granduca di Toscana e di essere consultato in varie parti d’Italia. Collegati in parte alla medicina, si sviluppano i suoi studi sulla chimica, con notevoli risultati per la fondazione della cristallografia moderna, basati sull’osservazione al microscopio.

Gli studi prodotti da Domenico Guglielmini gli permettono di essere oggi ricordato come una figura eminente da tre categorie di scienziati: idraulici, medici e chimici. Nella prefazione al trattato Misura delle acque correnti compare un vastissimo programma di ricerca, che va dal moto dell’acqua nei fiumi a quello dei fluidi nei vasi sanguigni: lo studio del “corpo idraulico” e del “corpo umano” deve avvalersi di metodi simili. I vari settori di ricerca sono quindi collegati tra loro, anche se la morte non consentirà a Guglielmini di svilupparli completamente.

Un uomo distrutto dall’eccesso di lavoro

Nell’ultimo periodo della vita di Guglielmini non cessano le consulenze e le riflessioni idrauliche. Nel 1709, poco prima di morire, scrive una relazione su richiesta della città di Bologna inerente l’inalveazione delle acque del Reno e del resto dei torrenti del bolognese e della Romagna. Dopo il 1697 egli lavora alla seconda parte del Trattato Della natura dei fiumi, rimasta in parte manoscritta alla sua morte e disgraziatamente perduta.
Il fisico di Guglielmini è provato dall’eccesso di lavoro e verso la fine del 1709 è costretto a sospendere le lezioni, pur non smettendo mai di studiare. Dopo otto mesi di sofferenze muore a Padova il 12 luglio 1710, a soli 54 anni. E’ sepolto nella Chiesa di S. Massimo.

Il trattato di Guglielmini Della natura de’ fiumi continua ad essere pubblicato fino alla prima metà dell’Ottocento da una casa editrice milanese e contiene una vita dell’autore curata da Gabrio Piola. Nel Novecento anche Giulio De Marchi scrive una biografia di Guglielmini. Studi più recenti sulla figura di Guglielmini idraulico sono dovuti a Pallotti e Maffioli.


  • Della natura de' fiumi. Frontespizio
    Domenico Guglielmini. Della natura de’ fiumi, trattato fisico-matematico
  • Domenico Guglielmini. Aquarum fluentium mensura
  • Tommaso Perelli. Risposta sopra i diversi progetti per il regolamento delle acque delle tre provincie di Bologna, Ferrara e Romagna