Il Naviglio Grande

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Profilo longitudinale del Naviglio Grande nel 1903

Il Naviglio Grande è un’opera idraulica di fondamentale importanza per lo sviluppo storico delle vie irrigue e navigabili di Milano e della Lombardia. Esso è stato la prima opera del genere ad essere realizzata in Europa, diventando così una delle più importanti infrastrutture d’ingegneria che sin dall’alto Medioevo hanno caratterizzato il territorio lombardo.

Il Naviglio Grande è il più antico e più importante dei canali che formano il cosiddetto “sistema dei Navigli milanesi“. Il suo corso ha una lunghezza di 49,9 km e nasce dalle acque del Ticino – nei pressi della frazione di Lonate Pozzolo denominata Tornavento – terminando nella Darsena di Porta Ticinese a Milano. Il corso del Naviglio Grande ha un dislivello totale di 34 metri e una larghezza variabile intorno ai 20 metri all’incile, per poi restringersi intorno ai 15 metri nel tratto tra Abbiategrasso e Corsico e misurare 12 metri all’interno del Comune di Milano.

Un canale irriguo e navigabile

Le sue origini si collocano attorno al 1177, con l’ampliamento di un fossato poi denominato Ticinello. Nel 1179 comincia la costruzione di un canale che prende le sue acque dal Ticino e nel 1187 è citata la presenza di un naviglio proveniente da quel fiume nel territorio di Trezzano.
La paternità della realizzazione del più antico canale milanese è tuttora incerta. La coincidenza della costruzione del naviglio cittadino con le opere difensive di Milano minacciata dal Barbarossa potrebbe indurre ad attribuire l’opera a Guglielmo da Guintellino, che in quegli anni presiedeva alle opere di architettura militare.

Nel corso dei secoli il Naviglio Grande ha avuto la duplice funzione di canale irriguo e navigabile. Tuttavia, la navigabilità del canale si ha solamente nel 1269, sotto la direzione del maestro Giacomo Aribotto. In quell’occasione si procede all´ampliamento ed approfondimento del suo letto, rendendolo adatto alla navigazione. Il suo corso è inizialmente ostruito da chiuse stabili posizionate a scopo di derivazione. Queste sono poi sostituite con levate e con bocche nei fianchi del corso d’acqua per rendere il canale navigabile.

La duplice funzione di canale irriguo e navigabile ha consentito al Naviglio Grande di ricoprire un ruolo fondamentale nella storia economica – e non solo – lombarda, consentendo lo sviluppo dei commerci, dei trasporti e dell’agricoltura. Come canale d’irrigazione, il Naviglio Grande è ancora oggi fra i maggiori del mondo ed il più importante della Lombardia, dato il suo il grande e costante apporto di acqua. Già nel dodicesimo secolo l’opera si distingue per il suo ingegno costruttivo, che permette di irrigare le vaste pianure alluvionali intorno a Milano. Da questo sistema di irrigazione si è sviluppata l´agricoltura lombarda, attività che prima di ogni altra ha concorso alla prosperità della regione. In quest’epoca si diffonde fra i proprietari residenti in pianura la consuetudine di lasciar scorrere nei propri terreni le “altrui acque”, utilizzandole anche per muovere le ruote idrauliche di mulini, caseifici e opifici che sorgono lungo i corsi d’acqua.

"Ticino e Naviglio Grande". Licensed under Public Domain via Wikimedia Commons

Mappa del fiume Ticino e del Naviglio Grande del XVI secolo (Fonte: Archivio di Stato di Milano).

Nel 1272 terminano i lavori di ampliamento e di abbassamento del fondo voluto dal Podestà di Milano, Beno dè Gozzadini. Questi lavori permettono al canale di essere navigato da grosse barche, come quelle provenienti del Lago Maggiore. E’ probabilmente questa nuova funzione a dare al naviglio l´appellativo di “grande”. Il primo e più grande canale d’Europa collega la città di Milano con il Lago Maggiore e la Svizzera, ed è essenziale per trasportare carbone, vini, carni, pesce, legna. Fra i materiali utili alla costruzione di case e monumenti trasportati in città dal Naviglio Grande, è noto il trasporto dei marmi necessari a costruire il Duomo di Milano.

Di notevole importanza per il Naviglio Grande è anche il sistema di trasporto dei passeggeri, dapprima prerogativa di alcune barche locali per trasportare le persone da un paese all’altro. Nella metà del diciassettesimo secolo la navigazione passeggeri comincia ad acquistare un andamento regolare e frequente, tanto che, nel 1645, inizia un servizio regolare da Tornavento fino alla darsena a Milano, che raccoglie passeggeri dai vari paesi lungo il percorso. Alla fine del Settecento si ritrova una vera regolamentazione del servizio pubblico, con tariffe, orari, fermate e partenze dalle varie stazioni.

Il Naviglio Grande nel Novecento

Dopo secoli di prosperità e di intensa attività, il Novecento è testimone della fine delle attività di trasporto merci e di passeggeri del Naviglio Grande. Nel 1913 viene interrotto definitivamente il trasporto di passeggeri mediante le barche-corriere, a causa della concorrenza di nuovi mezzi di comunicazione come treni e tram. Nel 1979 l’ultimo barcone commerciale ormeggia alla darsena di Milano. La funzione irrigua del canale continua invece ancora oggi.

Il tratto urbano del Naviglio Grande è oggi un punto di riferimento importante per lo sviluppo della vita culturale milanese. In anni recenti, un programma regionale per la valorizzazione dei navigli lombardi ha consentito il recupero di numerosi edifici storici nei comuni attraversati dal Naviglio Grande, nonché degli approdi e delle sponde dello stesso.


  • Giovanni Antonio Lecchi. Trattato de' canali navigabili
  • Agostino Litta. Memoria idrostatica concernente lo sperimento pubblico fatto nel 1774 di spurgare la fossa interiore del naviglio della città di Milano
  • Il sito dei navigli lombardi